Il condominio, così come previsto dall’attuale legislazione, è un istituto recente, regolato da disposizioni giuridiche (v. artt. 1117 – 1139) inserite nel codice civile nel 1942, in coincidenza col periodo di larga diffusione del condominio come forma abitativa dell’urbanistica moderna.
La disciplina del condominio è regolata anche dagli articoli contenuti nelle “Disposizioni per l’attuazione del codice civile e disposizioni transitorie” (v. artt. 62-71 disp. att. c.c.), nonché da una serie di disposizioni in materia di comunione (artt. 1102 e 1104-1110 c.c.).
A differenza della comunione, che prevede la comproprietà dello stesso bene, il condominio si costituisce quando la proprietà unica (o in comunione) di un immobile si spezzetta.
Secondo le leggi italiane, il condominio è un ente di gestione il cui scopo è quello della conservazione delle parti comuni dell'edificio e della funzionalità dei servizi in comune. Ad esso è attribuito il diritto di voto e vige il principio cheè lecito tutto ciò che giova a un singolo condomino senza nuocere agli altri.
Perché un edificio (o un insieme di proprietà) possa essere definito condominio, esso deve prevedere:
La disciplina del condominio è regolata anche dagli articoli contenuti nelle “Disposizioni per l’attuazione del codice civile e disposizioni transitorie” (v. artt. 62-71 disp. att. c.c.), nonché da una serie di disposizioni in materia di comunione (artt. 1102 e 1104-1110 c.c.).
A differenza della comunione, che prevede la comproprietà dello stesso bene, il condominio si costituisce quando la proprietà unica (o in comunione) di un immobile si spezzetta.
Secondo le leggi italiane, il condominio è un ente di gestione il cui scopo è quello della conservazione delle parti comuni dell'edificio e della funzionalità dei servizi in comune. Ad esso è attribuito il diritto di voto e vige il principio cheè lecito tutto ciò che giova a un singolo condomino senza nuocere agli altri.
Perché un edificio (o un insieme di proprietà) possa essere definito condominio, esso deve prevedere:
1. La presenza di beni di proprietà esclusiva di più persone con altri beni, denominate parti comuni, di comproprietà tra i condomini (es. muri maestri, tetto, cantine, etc.);
2. La comproprietà dei beni comuni valutata in maniera proporzionale al valore delle singole proprietà dei condomini;
3. L’indivisibilità tra i condomini delle parti comuni;
4. L’esistenza di confini anche orizzontali, oltre che laterali: il condominio appare perlopiù come un edificio strutturato verticalmente, dove i singoli piani o porzioni di piano appartengono a diversi proprietari.
Nel caso di più edifici condominiali separati con servizi o beni di godimento comune (ingresso, giardino, piscina, etc.) fra di loro nasce il cosiddetto supercondominio, che è gestito dalla stessa disciplina del condominio.
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